Una definizione interessante di Poul Anderson è: il più influente autore fantasy che pochi hanno letto. Tre cuori e tre leoni, il suo romanzo più importante, infatti è praticamente sconosciuto, se non ai cultori del genere, eppure è una delle opere che ha più influenzato il fantasy moderno.
Holger Carlsen, il protagonista del romanzo è un giovane ingegnere danese che vive negli Stati Uniti e che dopo lo scoppio della II guerra mondiale decide di ritornare in patria per combattere i nazisti. Ferito alla testa mentre sta aiutando la fuga di un importante membro della resistenza, Holger si risveglierà in un mondo simil medievale basato sul ciclo carolingio dove sarà coinvolto nell’eterna guerra fra Legge e Chaos. Proprio la dicotomia fra Legge e Chaos è certamente l’eredità più importante che Anderson ha lasciato al fantasy: prima Moorcock, poi Warhammer e D&D l’hanno reso famoso; soprattutto D&D, che utilizzandolo come metro per definire la “moralità” dei personaggi è riuscito a renderlo un icona nerd. Anche chi non gioca di ruolo, avrà probabilmente visto sulla rete le tabelle degli allineamenti, diventati un autentico meme e bisogna ammettere che per quanto possano essere criticabili (le discussioni sugli allineamenti sono uno degli argomenti più “caldi” fra i giocatori di ruolo), sono però estremamente funzionali, al punto da essere utilizzati come base anche per i videogiochi 1)mentre cercavo il materiale per scrivere quest’articolo ho trovato un piccolo saggio del professor Edward Castranova proprio sull’etica nei videogiochi, partendo da D&D. è una piccola chicca che spero possa soddisfare i miei lettori.
In questo romanzo, oltre agli allineamenti, nascono alcuni dei cliché tipici di D&D: il Troll capace di rigenerarsi ma vulnerabile al fuoco (posso testimoniare lo shock che ho avuto affrontando per la prima volta questa creatura all’apparenza immortale), Il paladino 2) “I do not mean a saint, but a warrior whom God gave more than common gifts and then put under a more than common burden.” — Martinus, in Three Hearts and Three Lions con il suo particolare codice morale, croce e delizia di ogni gruppo di gioco di ruolo senza contare una proto-druida mutaforme.
Un altro aspetto interessante è il fatto che il protagonista essendo un ingegnere cerchi di dare delle spiegazioni razionali a quello che vede per cui la maledizione del tesoro del gigante è dovuta alle radiazioni, i lupi mannari sono una mutazione genetica,etc
Se dobbiamo essere sinceri, il romanzo, a mio giudizio sente un pò, il peso degli anni e personalmente consiglio “La Spada Spezzata” che è, sempre a mio giudizio, più interessante e scritto meglio.
Note
↑1 | mentre cercavo il materiale per scrivere quest’articolo ho trovato un piccolo saggio del professor Edward Castranova proprio sull’etica nei videogiochi, partendo da D&D. è una piccola chicca che spero possa soddisfare i miei lettori |
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↑2 | “I do not mean a saint, but a warrior whom God gave more than common gifts and then put under a more than common burden.” — Martinus, in Three Hearts and Three Lions |
Caotica!
Ottima segnalazione. Conoscevo Anderson, ma non questo romanzo. Occorre rimediare subito, o la mia nerditudine ne sarebbe per sempre menomata…
Veramente ottimo, se non fosse stato scritto decenni prima della nascita di D&D uno giurerebbe che sia la trascrizione di una partita a D&D!
Ora passo alla spada spezzata!