La battaglia dei giganti (D&D 5° vs Pathfinder)

La battaglia dei giganti (D&D 5° vs Pathfinder)

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La battaglia dei giganti (D&D 5° vs Pathfinder)L’uscita imminente del manuale del giocatore di D&D 5° preannunciato dall’uscita gratuita del basic, una sua versione semplificata, ha innescato, puntuale come le tasse e il festival di Sanremo, la classica Edition War fra i fan della nuova edizione e quelli dell’edizioni precedenti. Non do un giudizio “tecnico”su D&D 5° perché ho soltanto leggiucchiato la beta e non ci ho giocato ma sinceramente non mi ha colpito così tanto 1)ci sono cose carine in D&D5° come la tabella dei trinkets, i vantaggi/svantaggi e il sistema di personalità/ispirazioni, tutte regole e idee che possono essere implementate con facilità in altri sistemi d20da spingermi a passare ad essa ma sarà comunque positivo per il gdr perché spingerà le altre case, Paizo in testa, a migliorarsi. Mentre nel post precedente mi ero occupato di 13th Age, in questo mi dedicherò a Pathfinder attualmente il gdr più venduto.

La notizia più importante è l’annuncio di Pathfinder Unchained che uscirà la prossima primavera e in cui saranno riscritte alcune classi problematiche come il barbaro, il ladro, il monaco 2)per esempio il monaco avrà un BAB come quello del guerriero e saranno privilegiate la mobilità in combattimento rendendolo meno statico rispetto a quello attuale mentre il barbaro dovrebbe essere semplificato e l’evocatore. La Paizo ha specificato che la compatibilità con la 3.x verrà abbandonata per poter lavorare in libertà su queste classi. Nel manuale inoltre saranno inserite regole opzionali come un sistema per creare dei mostri al volo, un sistema di oggetti magici più dinamico che aggiunga flavour all’ambientazione, un sistema di manovre per le classi marziali e varianti per la magia. Insomma, una specie di Unearthed Arcana3)Bulmahn, il progettista capo della Paizo l’ha definita esplicitamente così e questo di solito preannuncia l’arrivo o di una Revised o addirittura di un edizione nuova, con questo manuale che servirà per tastare il terreno.

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Passiamo alle uscite più interessanti di quest’anno iniziando da

PZO9545_500the Emerald Spire Superdungeon, un megadungeon vecchio stile, creato per portare i pg dal 1° al 13°.

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Numeria, lands of fallen stars, un ambientazione fantasy che mischia anche aspetti tecnologici e post apocalittici. I giocatori più giovani potranno rimanere un po’ interdetti ma in realtà fin dall’inizio D&D ha spesso mischiato vari generi soprattutto quando si ispirarava allo Sword and Sorcery piuttosto che allo stile tolkieniano. Quest’ambientazione richiederà per essere utilizzata al meglio questo manuale

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Pathfinder campaign setting: technology guide che avrà una nuova classe, il tecnomante, e le regole per gli oggetti tecnologici dai robot alle power armor stile Warhammer 40000, dagli impianti cibernetici alle intelligenze artificiali. Entrambi i manuali saranno di complemento al nuovo adventure path Iron Gods che verterà proprio su questo genere.

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Chi non gradisse questo mix troverà comunque nell’Advanced class guide 10 nuove classi, e la solita pletora di nuovi talenti/incantesimi/oggetti magici per tutti i gusti.

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Ci sarebbero altre uscite tipo il monster codex ma di solito quando si arriva al “manuale ennesimo x” ti ritrovi creature tipo Piccioni Mannari e Gufi corazzati di cui si può tranquillamente fare a meno 😉

Pathfinder non è soltanto la Paizo; grazie alla sua licenza aperta infatti ogni anno vengono pubblicati centinaia di supplementi. Come ricorda la legge di Sturgeon, il 90% di esse saranno mediocri ma fra questi ne spiccano comunque alcuni che non hanno nulla da invidiare a quelli ufficiali.

Quest’anno sono usciti Ultimate Psionic , un tomo di 400 pagine che riunisce ed espande le regole di Psionic unleashed e psionici expanded, rendendolo un must per chiunque voglia utilizzare gli psionici in pathfinder.

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e Deep Magic della Kobold Press (una delle migliori aziende third party americane), dedicato come si comprende dal titolo alla magia con centinaia di incantesimi, talenti e idee per renderla più interessante, ottenendo recensioni entusiaste

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1 ci sono cose carine in D&D5° come la tabella dei trinkets, i vantaggi/svantaggi e il sistema di personalità/ispirazioni, tutte regole e idee che possono essere implementate con facilità in altri sistemi d20
2 per esempio il monaco avrà un BAB come quello del guerriero e saranno privilegiate la mobilità in combattimento rendendolo meno statico rispetto a quello attuale mentre il barbaro dovrebbe essere semplificato
3 Bulmahn, il progettista capo della Paizo l’ha definita esplicitamente così

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12 thoughts on “La battaglia dei giganti (D&D 5° vs Pathfinder)

  1. Due constatazioni, vi siete accorti che praticamente le aggiunte proposte in “Pathfinder Unchained” vertono su aspetti offerti anche da D&D Next? Vedi le classi semplici, gli oggetti magici con più “flavour”, creazione dei mostri etc
    Invece, come dovrebbero funzionare i megadungeon? La mia esperienza con Pathfinder non è stata prolungatissima, giusto mezzo adventure path e qualche sessione con altri gruppi, ma da quello che ho giocato già dungeon relativamente piccoli duravano un’ eternità.
    Insomma, non mi sembra una grande mossa proporre uno stile di gioco divenuto famoso con un sistema molto più leggero e semplice da gestire.
    Tutto ovviamente imho 😀

    1. Certo che Pathfinder copia D&D Next. D’altronde ha copiato diversi elementi della quarta edizione di D&D, tra cui alcuni poteri di attacco riscritti praticamente uguali, per un sacco di tempo e tutti hanno fatto finta di niente. Le “modifiche” e i “miglioramenti” alle classi “problematiche” che dovrebbero uscire sul nuovo manuale hanno tutta l’aria di essere ristampe di cose che la quarta edizione aveva già fatto con anni di anticipo, così come 13th Age riprende molti concetti ma almeno ha la creatività (e la decenza) di rielabolarli a dovere con uno stile suo.

      Tra l’altro è divertente notare come non includano il guerriero nelle classi problematiche. Evidentemente alla Paizo sono ancora convinti che sia perfettamente funzionale e non abbia bisogno di niente. Magari pensano che sia addirittura OP. Non mi stupisce: ricordo ancora le urla isteriche sui forum ai tempi della “beta aperta” quando ritenevano che RD 10/- a livello 20 fosse assolutamente esagerato.

      Comunque è bello come nel poll manchi D&D 4a edizione, anche nell’opzione “Altro”. Nonostante tutti gli sputi e gli insulti aprioristici giusto per il gusto di sentirsi schierati la sua run è andata fin troppo bene considerata la quantità assurda di sfighe (vedi la Atari che si è fatta pagare per fare i videogiochi di D&D 4a edizione e poi ha avanzato scuse per non farli, o quel che è successo al progetto del Virtual Tabletop).

      E, che piaccia o no, funziona, lo dimostra come anche i suoi nemici più dichiarati continuino a copiarla. Quando usciranno i prossimi supplementi sarà ancora più palese, ma d’altronde i fanboy sono noti per difendere a oltranza l’indifendibile e negare l’evidenza.

      1. Posso assicurarti che non era mia intenzione iniziare una qualsiasi edition war. Semplicemente ho inserito nel sondaggio gdr che sono attualmente in produzione compreso anche AD&D tramite i retrocloni. In questo momento la 4ed è un edizione chiusa e non posso fingere che non sia così. Ho notato anch’io che determinate regole della 4ed, presentate con nomi e modi differenti nel Next siano stati accolti in maniera differente il che fa pensare che ci siano stati notevoli problemi di comunicazione da parte della Wizards nel presentare la 4ed. 13th age riprende molto dalla 4ed poichè Heinsoo, uno dei due autori di 13th Age, era anche il progettista capo della 4ed e per certi aspetti è in questo momento il gdr che più ne riprende gli aspetti positivi, risolvendo, a mio parere i difetti causati dalla mala gestione della Wizards. ho cercato di essere il più obiettivo possibile nei miei articoli sia sui regolamenti che mi piacciono sia su quelli che non mi piacciono.

  2. Pathfinder unchained è chiaramente la risposta paizo al D&D next e a mio giudizio sarà la base per Pathfinder 2.0 o almeno 1.5. Non sono un fan dei megadungeon che sono un classico di D&D e sono d’accordo con te che funzionano bene soltanto con regolamenti leggeri in cui gli scontri durano poco mentre in D&D3.x o D&D4ed durano troppo secondo me

  3. Il problema di D&D 5 vs altre edizioni per come la vedo io è che:
    1. se voglio un regolamento complesso posso restare a pathfinder che usa uno schema di regole simile a 3.X e del quale quindi dopo 10 anni ho una padronanza perfetta
    2. se voglio un regolamento semplice ci sono retrocloni che mi danno molto più materiale con circa lo stesso numero di pagine di D&D next.

    Detto questo il regolamento per come l’ho visto io sembra da un lato un passo di riavvicinamento verso la terza strizzando l’occhio a concetti come personalità e ispirazioni. Per altro le persone a cui piacciono questo tipo di concetti (non il sottoscritto) in genere preferisce giochi che non abbiano un’impostazione classica.

    Temo che farà difficoltà sia ad aggredire i neofiti che a riportare a casa i nostalgici, inoltre ancora più che con altre edizioni dopo averlo letto mi dico: questo non è più realmente D&D, è un marchio sopra un regolamento.

    Morale della favola avevndo solo 2 giorni alla settimana da dedicare a svariati hobby, se devo imparare un nuovo regolamento preferisco dedicarmi a wfrp 2.0 o a savage wordls che anche se sono tomi corposo hanno le regole veramente essenziali esposte in una trentina di pagine e affrontano tutto bene o male con la stessa meccanica, ma prefernzialmente resto a ciò a cui mi sono abituato.

    Quanto a Pathfinder sapere che fanno un manuale tecnofatasy ha tutto il mio plauso, è anni che mi arrangiavo ad adattare le regole d20 per giocare campagne di quel tipo nella terra post risveglio di Nostro Signore Cthulhu (perchè il discorso non è se ma quando).

    1. anch’io sono molto perplesso su questa edizione. probabilmente sarà anche bella ma non riesco a trovare niente che mi spinga ad abbandonare i regolamenti che utilizzo attualmente per passare a questa nuova edizione. Capisco l’esigenza della Wizards di vendere in continuazione nuovi manuali ma negli ultimi anni sta facendo uscire edizioni su edizioni e sapere che fra 3 anni al massimo uscirà D&D 5.5 non m’invoglia molto al cambiamento. personalmente rimarrò su 13th age che soddisfa le mie esigenze come lo è per te Pathfinder e per altri D&D4ed o un retroclone.

  4. L’ha ribloggato su Iho's Chroniclese ha commentato:
    Segnalo questo articolo che fa un po’ il punto sulle prossime novità per pathfinder. Personalmente ho trovato molto interessati le anteprime relative ai prossimi tre manuali del Paizo relativi all’approccio Tcnofantasy a D20: Numeria, Technolgy Guide e l’adventure path Iron Gods

  5. Alla fine questa quinta edizione arriva sgomitando tra una concorrenza fatta di titoli tanto diversi tra loro quanto validi a seconda delle esigenze di gioco. Lo sappiamo tutti, il marchio D&D ha il suo prestigio ma questo ormai non significa che tutti gli altri siano in coda… anzi. Personalmente non mi sono mai avvicinato alla 4 ed. proprio per come si affacciò sul mercato. Nel 2000 presi la 3.0 e nel 2003 la 3.5 e nel mentre diversi supplementi relativi al d20. Ci volle qualche tempo per padroneggiare quella mole di regole ma poi, ecco che nel 2008 (appena 5 anni dopo) sbucò fuori la quarta edizione. Sinceramente ai tempi non sentivo affatto l’esigenza di cambiare regolamento e mi ritrovai tra le mani un’edizione non più supportata (questo fu anche uno dei punti chiave a favore di Pathfinder nel 2009). Pensai a quanto ci volle da AD&D 2 ed. fino alla Terza Edizione: AD&D 2 ed. uscì nel 1989 mentre la Terza Edizione è del 2000 (nella sua versione “beta” di 3.0). Ben 11 anni, contro i 5 tra la 3.5 e la 4. Certo, i tempi sono cambiati, una nuova edizione si può realizzare molto più in fretta, ma le esigenze di gioco non hanno gli stessi ritmi della tecnologia, inoltre trovo più sensato far uscire avventure e campagne da giocare (compatibili e/o retrocompatibili) che nuove edizioni. Fu quello il punto di rottura per me, la quarta edizione mi risultò antipatica a prescindere dal regolamento.

  6. A me personalmente piace molto quello che ho letto fino ad ora di D&D Next.. e non trovo affatto che sia solo un marchio su delle regole anzi, in molti punti mentre leggevo il regolamento mi sono ritrovato nostalgico.. forse non nelle regole riprende i vecchi D&D ma di sicuro lo riprende nello spirito e nell’anima.
    Della 4ed. ammetto che sono uno di quelli contro, non me ne sono piaciute le regole, ne le modifiche alle ambientazioni che sono uscite per questa edizione.. chiaramaente in mezzo a tutte le regole qualcuna valida c’era, in ogni prodotto vi sono lati di “ombre” e lati di “luce” semplicemente per me la 4ed era piu ombra che luce.
    Detto questo, a me sembra un pò prestino per iniziare una specie di “contest” di opinioni fra D&D Next e altri giochi.. ancora deve uscire praticamente tutto al contrario di Pathfinder che è sul mercato da anni.
    Ma sopratutto chissà come mai che dalle prime indiscrezioni sulle regole di D&D Next e sull’uscita dei manuali Pathfinder si è subito dato da fare per ricreare delle regole per “interferire” con questa nuova edizione.. mah..
    Non fraintendetemi a me piace Path, il mahuale sulla tecnologia lo trovo una genialata mostruosa.. però tutto questo fregarsi le regole a vicenda e correre all’edizione piu figa mi sa tanto di bambini dell’asilo.
    Comunque IMHO ovviamente 🙂
    buon gioco a tutti e sopratutto.. l’importante è divertirsi con le regole che ci piacciono e fregarsene di tutto il resto.

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