Il valore indica i d6 da tirare per utilizzare l’influenza di un’icona in senso favorevole per il PG. Col 6, avrai un aiuto positivo mentre col 5, l’aiuto avrà una complicazione. L’intervento raramente sarà diretto: un tiro favorevole su Gandalf potrebbe indicare l’arrivo delle aquile. Nel manuale ci sono inoltre molti esempi su come utilizzarle per improvvisare un’avventura.
Quali vantaggi danno le icone nel gioco?
1) Inseriscono la storia del PG direttamente nell’avventura, insieme ai background e alla Tua Cosa Unica.
2) Potendo essere positive, negative o conflittuali danno un segnale forte sul tipo di campagna che verrà fuori. Un’icona “buona” potrebbe essere un avversario temibile se uno dei giocatori lo inserisce come relazione negativa. Questo spinge a costruire le icone in maniera più ambigua, evitando il bianco e nero tipico dell’high fantasy.
3) Da indicazioni al master sull’avventura. All’inizio di ogni sessione1)questo dipende da quanto siete abituati all’improvvisazione. Nel manuale viene consigliato in alternativa di tirare alla fine della sessione per quella successiva il master fa fare un check ai giocatori sulle icone per vedere quali saranno le forze principali della sessione. Potranno anche essere utilizzate per comunicare informazioni importanti riguardanti la trama.
4) Sono un valido sostituto dei punti fato.
5) È un ottimo strumento di world building. Se un’ambientazione ha solo tre o quattro possibili icone, c’è forse qualcosa da ricontrollare. Le ambientazioni più amate come il Forgotten Realms hanno numerose fazioni e png che muovono le file.
Le icone non devono diventare, però dei”Mary Sue” invincibili, come succede in molte campagne del Forgotten con Elminster: nella campagna di playtesting un’icona che avevo creato è stata sconfitta e abbattuta e nel manuale è indicato espressamente che le icone variano nel corso del tempo.
Altri utilizzi delle icone
Le icone sono un’idea interessante e ritengo che in futuro vedremo altre applicazioni di questa regola che essendo una novità, deve essere ancora metabolizzata dall’ambiente del gdr. Ho visto molte idee e spunti ma sono ancora nella fase di bozza.
Sul sito della Pelgrane Press è uscito un mini-hack: 13 age of Camelot, una rivisitazione del mito arturiano in cui Mordred ha sconfitto Artù e la Britannia è infestata dai cavalieri non morti al suo servizio. Al posto delle icone ci sono le virtù cavalleresche sul modello di Pendragon: il giocatore potrà tirare sulle virtù per ottenere col sei una serie di vantaggi. Con il cinque otterrà lo stesso il vantaggio, ma dovrà compiere una quest legata alla virtù richiesta. È un concetto molto interessante e con possibili applicazioni ad altri ambientazioni.
Note
↑1 | questo dipende da quanto siete abituati all’improvvisazione. Nel manuale viene consigliato in alternativa di tirare alla fine della sessione per quella successiva |
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domanda OT: ma 13th Age ha possibilità, secondo te, di venire tradotto in italiano? Si sa di gruppi amatoriali interessati alla traduzione?
io ed alcuni miei amici stiamo valutando una traduzione amatoriale, almeno della parte dedicata alle classi che è quella che normalmente finisce nelle “mani” dei giocatori, però è nella fase delle idee.
per quanto riguarda una traduzione “ufficiale”in italiano, bisognerebbe fare varie valutazioni e dovrei farci un post a parte 🙂 Credo che bisognerebbe comunque valutare cosa accadrà l’anno prossimo con D&D Next…..
Secondo me se c’è un momento adatto è questo, D&D Next verrà sicuramente tradotto e da quel momento calamiterà l’attenzione… per un bel po’.
fosse per me 13th Age sarebbe già tradotto in italiano ma sfortunatamente non ho i diritti del gioco 🙁
per quanto riguarda D&D Next ho dei sinceri dubbi e perplessità sul fatto che possa avere successo, almeno per i criteri della Hasbro/wizards. A parte rari casi, non vedo un grande entusiasmo ed interesse nei suoi confronti.
dipenderà tutto dal budget pubblicitario che hanno stanziato…