Ricordati che devi morire

Ricordati che devi morire

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Un aspetto molto controverso nel gdr è la morte dei PG: salvargli la vita o con sotterfugi del master o “ufficialmente” con l’utilizzo di punti fato e incantesimi di resurrezione ha aspetti negativi: come scrissi in uno dei miei primi articoli 1)Quando cominci a citare te stesso, vuol dire che sei alla frutta

“ Sapere che la morte non è definitiva può spingerli ad atteggiamenti “irresponsabili”, a non ragionare sul pericolo e in generale a vedere la resurrezione come un save di un videogioco. Un giocatore esperto eviterà quest’atteggiamento ma comunque sarà difficile simulare una tensione che non c’è.”

Dall’altro canto la campagna di D&D, come s’intende dalla Dragonlance in poi segue lo stile high fantasy dove la morte del PG, dal punto di vista narrativo, è uno dei punti più “forti”. Pensiamo a Boromir nel Signore degli anelli o a Sturm nella Dragonlance: in entrambi i casi, la loro morte non avviene per un tiro di dado sbagliato ma in una scena”importante” del romanzo.

Inoltre la morte del PG per un tiro sfortunato, soprattutto se è stato un bel personaggio, è fastidiosa non solo per il giocatore che ci ha investito sopra energie e creatività ma anche per me come master perché vedo un pg interessante svanire nel nulla.

Entrambe le posizioni portano argomentazioni valide per cui volevo una soluzione che fosse il giusto compromesso.

ingmar_bergman_seventh_seal_2a_8Il patto con la morte.

Come master non salvo il PG: se fallisce il T.S o se va a –x pf è morto ma il pg può invocare il patto con la morte. 2)Potrebbe essere anche Arioch o un’altra entità in base all’ambientazione giocata.

Il PG non muore e sarà il giocatore a descrivere come si è salvato, ma tutto ha un prezzo: la morte desidera che il PG compia un’ultima impresa prima di accoglierlo fra le sue braccia. Come master preparerò entro x sessioni una scena finale epica, e in quella scena il PG avrà la morte dalla sua parte: se usate la 5ed, sarà ispirato in ogni azione, in Savage Worlds avrà x extra bennies, insomma quella scena deve essere il suo momento di gloria ma alla fine di quella scena morirà. Sarà il giocatore stesso a descrivere la morte del suo PG.

L’idea non è originale: mi sono ispirato alle meccaniche di tenra bansho, uno dei migliori gdr cartacei giapponesi e dungeon world

Edit: ho ripubblicato l’articolo perchè per alcuni problemi era stato scancellato: chiedo scusa per gli inconvenienti

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1 Quando cominci a citare te stesso, vuol dire che sei alla frutta
2 Potrebbe essere anche Arioch o un’altra entità in base all’ambientazione giocata.

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9 thoughts on “Ricordati che devi morire

  1. il problema dell’horror è che è un genere molto vasto. che cosa s’intende per horror? quanti tipi di horror ci sono? la serie di gatto su mezzanotte che prende in esame proprio l’horror sarà composta da 12 articoli proprio perchè come minimo ci sono 12 impostazioni differenti

    1. il problema dell’horror è che è un genere molto vasto. che cosa s’intende per horror? quanti tipi di horror ci sono? la serie di gatto su mezzanotte che prende in esame proprio l’horror sarà composta da 12 articoli proprio perchè come minimo ci sono 12 impostazioni differenti

      1. Come ogni house rule, mi aspetto che non possa piacere a tutti proprio perchè deve adattarsi alle esigenze del gruppo e quindi ci saranno gruppi a cui non serve/è inutile/è dannoso…

      2. Degl’esempi di vero Horror secondo me sono Sine Requie e il richiamo di chuttulu(Vampiri lo conto fino ha un certo punto perché la il pg riesce ha darle è diventa la fonte stessa dell’orrore per via dei loro poteri) che il semplice motivo che i pg affrontano forze più grandi di loro e prima o poi(più prima che poi) essi schiantano in malo modo…..

        1. nell’horror (parlo della mia esperienza) normalmente si fanno one shot e non campagne lunghe che sono più da D&D per cui la mortalità del pg ha meno importanza visto che comunque si giocheranno poche sessioni. al giocatore di D&D da fastidio la morte del pg perchè comunque se l’è giocato per mesi mentre quando si gioca a Cthulhu è già tanto se arrivi alla terza sessione 🙂

          1. Ok ma la cosa ironica è più facile vedere schede e bk complessi e dettagliati la che nei giochi non-Horror(i due giochi detti prima sono un’ottimo esempio di ciò anche se poi difficilmente li giocherai bene o per intero) ma in rari casi addirittura almeno una decina di sessioni una campagna Horror può durare(ti faccio l’esempio di un gruppo di gioco che ha giocato l’ambientazione del Soviet in Sine con Matteo Curte in persona come cartomante.sai quanto sono durati con lui?Più di della media dei party tipici del gioco e non se perché quei giocatori erano bravi e fortunati o lui che era “generoso” come Cartomante…..).

    2. il problema dell’horror è che è un genere molto vasto. che cosa s’intende per horror? quanti tipi di horror ci sono? la serie di gatto su mezzanotte che prende in esame proprio l’horror sarà composta da 12 articoli proprio perchè come minimo ci sono 12 impostazioni differenti

    3. Degl’esempi di vero Horror secondo me sono Sine Requie e il richiamo di chuttulu(Vampiri lo conto fino ha un certo punto perché la il pg riesce ha darle è diventa la fonte stessa dell’orrore per via dei loro poteri) che il semplice motivo che i pg affrontano forze più grandi di loro e prima o poi(più prima che poi) essi schiantano in malo modo…..

  2. Come ogni house rule, mi aspetto che non possa piacere a tutti proprio perchè deve adattarsi alle esigenze del gruppo e quindi ci saranno gruppi a cui non serve/è inutile/è dannoso…

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