Le mani sulla campagna (incrociare i background per creare l'avventura)

Le mani sulla campagna (incrociare i background per creare l’avventura)

2 0
Read Time:5 Minute, 48 Second

In una discussione su Facebook un master si lamentava della scarsa partecipazione dei giocatori alle quest che preparava. Questo è un problema che può capitare con una campagna prefatta, cioè creata prima della costruzione dei personaggi. Di per sè, la campagna prefatta non è il male assoluto ma come qualunque cosa ha pregi e difetti. Se il gruppo ne accetta i limiti, può essere estremamente divertente ed efficiente sopratutto se si utilizza una campagna creata da “scrittori” bravi. Un alternativa è, invece, utilizzare i background dei giocatori per costruire la trama della campagna stessa. Un conto è affrontare il nemico X, un conto è affrontare un nemico inserito nel proprio background. Una delle caratteristiche principali di un ottimo antagonista è, infatti, avere un legame emotivo con il personaggio. Una campagna del genere è più complessa da creare ma può essere estremamente divertente e creativa.

In pratica come funziona? Innanzitutto bisogna trovare i punti fermi del background del personaggio, i bullet points, i tag che forniranno un’idea precisa degli elementi principali da cui prendere spunto. Ne avevo già parlato in precedenza e utilizzerò proprio alcune di quelle tecniche.

Prendiamo il background di esempio:

Gunnar

1) Classico guerriero nordico, silenzioso e burbero. Biondo con una fitta barba e occhi azzurri molto gelidi. È muscoloso, il corpo ricoperto di cicatrici.

2) Ha perso entrambi i genitori durante una piaga magica che colpì il suo villaggio anni fa. È stato adottato insieme alla sorella da Ragnar lo zio, un cacciatore di pelli.

3) La sua spada vento sangue, ultimo lascito del padre, è uno spadone di eccelsa fattura.

4) Vive a Burskin, un villaggio di frontiera, abitato da cacciatori di pelli.

5) Si procura da vivere come cacciatore e come guida per chi vuole traversare le montagne.

Obiettivo

Vuole vendicarsi del negromante che ha scatenato la piaga.

Segreto

Gunnar sa che il negromante che vive nelle montagne è chi ha scatenato la piaga che ha ucciso la sua famiglia.

Png conosciuti

  •  Olga, la sorella maggiore di Gunnar, gli ha insegnato a combattere. Muscolosa ma femminile, ha dei lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo. Falsa cinica
  • Ragnar, zio di Gunnar e cacciatore di pelli. Dopo la morte dei genitori ha adottato Gunnar e Olga. Parla per monosillabi. È privo di un occhio strappato da un orso. Barba incolta. 
  • Ulrik, comandante della fortezza vicina. Arrogante. Ben vestito e profumato. Faccia da schiaffi. Olga e Ulrik sono amanti.

Analizzando questo background, possiamo notare alcuni punti interessanti:

  • Due antagonisti di differente potere, il negromante e Ulrik
  • Dei luoghi: il villaggio di burskin e le montagne dove risiede il negromante.
  • Un avvenimento: la piaga magica
  • Un oggetto: la spada vento sangue

Ora proviamo ad analizzare un secondo background, quello stereotipato di un mago:

Alexis

  • Alto, magro, capelli scuri corti e un accenno di barba. Porta una tunica decorata con svariate rune.
  • da bambino ha dimostrato notevoli doti magiche e per questo è stato accolto all’accademia magica della capitale.
  • Durante l’addestramento ha litigato con un altro allievo, Tyrian e ora sono rivali.
  • Ha fatto parte di una spedizione alla ricerca della tomba dell’arcimago Andronicus alla ricerca di un antico artefatto, la corona della gloria imperitura.
  • Lui è uno dei pochi sopravvissuti della spedizione che è stata annientata dal drago Vermithrax che si è insediato fra le rovine della tomba.

Obiettivo: riuscire a recuperare la corona della gloria imperitura.

Segreto: quando il possente drago ha usato il soffio contro di lui, il suo corpo non è bruciato.

Png conosciuti.

  • Tyrian: mago coetaneo di Alexis e suo acerrimo rivale. capelli neri corvini e faccia da schiaffi, ambizioso ma dotato di un certo senso dell’umorismo. 
  • Valeria: abile combattente, simile a una valkiria. Comandante militare della spedizione. Alexis è innamorato di lei.
  • Galen: il mago che ha addestrato Alexis. In pratica è Silente di Harry Potter.

Dal background possiamo “estrarre” i seguenti elementi.

  • Due luoghi: l’accademia e la tomba di Andronicus
  • Due antagonisti: il drago Vermithrax e Tyrian
  • Un oggetto: la corona
  • Un mentore: Galen

Inoltre noto come due png, Valeria e Olga siano molto simili per cui mi metto d’accordo con i due giocatori che decidono di trasformarlo in un unico png, creando così un legame fra i due personaggi, Gunnar ed Alexis.

Innanzitutto bisogna valutare gli antagonisti: quello principale è chiaramente il negromante. Decido che anche lui anni prima abbia cercato di procurarsi la corona, che gli servirà per un rituale che lo trasformerà in un Lich. Infatti, nonostante i suoi poteri magici, sta morendo. Il negromante si è scontrato con Vermithrax e le forze magiche scatenate durante la battaglia, hanno causato la piaga che ha ucciso i genitori di Gunnar. L’ambizioso Tyrian potrebbe essere al servizio del negromante così come Ulrik, creando quindi dei perfetti luogotenenti.

  • Negromante
  • Tyrian
  • Ulrik

È interessante notare come i tre png abbiano le caratteristiche tipiche dei buoni antagonisti. Ognuno di loro ha un legame emotivo con i personaggi e un difetto fatale: Ulrik è innamorato di Valeria/Olga, Tyrian è ossessionato dalla rivalità con Alexis e il negromante deve impadronirsi della corona il prima possibile per non morire definitivamente.

Ventosangue potrebbe diventare una classica ammazza draghi, indispensabile per uccidere Vermithrax ma Gunnar non è consapevole di questo potere. Il negromante potrebbe saperlo tramite divinazione e inviare Ulrik per recuperarla.

Uno scheletro d’inizio campagna potrebbe essere questa:

  1. Alexis e Valeria/Olga si ritrovano a Burskin, dove incontrano Gunnar.
  2. Ulrik cerca di arrestare Gunnar e allo stesso tempo eliminare Alexis perché sa troppo.
  3. Alexis, Valeria/Olga e Gunnar scappano e si dirigono probabilmente all’accademia per mettersi in contatto con Galen.
  4. Galen gli fornisce una serie di missioni per risvegliare vento sangue mentre Tyrian cerca d’intercettarli per impadronirsi della spada.

Le prime due voci forniranno la base della prima sessione. La differenza principale con una campagna classica, quella con i binari è che saranno i giocatori a “costruire” i binari della campagna. Non dovete dire: andate all’accademia a prendere informazioni ma sarà il giocatore di Alexis a proporre Galen.

Limiti e difetti

Naturalmente questa tecnica ha i suoi difetti: la principale è che, più giocatori ci sono, più complicato è incrociare i background senza sembrare forzato, rischiando di creare delle coincidenze assurde per giustificare la trama. La soluzione è creare una trama principale incrociando alcuni background mentre gli altri forniranno la base di trame secondarie che di volta in volta andranno sotto le luci della ribalta. Un esempio classico è Guerre Stellari in cui la trama principale è legata ai “background” di Luke e Leila mentre quella di Ian Solo e il suo scontro con Jabba, apparirà dopo. In altri casi si può costruire la trama, utilizzando un background specifico alla volta, creando una serie di avventure all’apparenza slegate ma ognuna con un accenno, o indizio che lo legherà al’avventura successiva costruita su un altro background.

Nel prossimo articolo della serie, legheremo questa tecnica ai fronti e alla mappa delle relazioni per rendere la campagna più dinamica.

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Ti è piaciuto l'articolo?
Seguici su Facebook!

Seguici su Twitter !

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

6 thoughts on “Le mani sulla campagna (incrociare i background per creare l’avventura)

  1. Articolo molto interessante, come il precedente, anche se, come dici tu stesso, non è sempre possibile utilizzare il background di tutti. Attendo con impazienza il prossimo per fare un riassunto totale di pregi e difetti di questo sistema 🙂

    Ciao 🙂
    PS: c’è poi il problema “background piatti”…

  2. Argomento molto dibattuto, ne ho parlato anche su GDR Magazine, il mio blog dedicato ai giochi di ruolo… di solito si parla sempre degli aspetti positivi legati a questo approccio e mai di quelli negativi (cosa che tu hai fatto, invece e ti fa onore).

    Ai Limiti e Difetti di cui parli tu ne aggiungerei un altro: la mancanza di organicità e coerenza interna. Infatti, un conto è se la campagna nasce dall’idea e dalla visione di una sola persona, la quale (come George Lucas) ha già stabilito tutto secondo una propria logica: essendo il tutto in una sola “mente”, tutto combacia e si integra perfettamente. Un altro paio di maniche è se si è costretti ad inserire a forza degli elementi presi dai Background di altri Giocatori, solo per amore di inclusione e senza pensare alla loro integrazione col resto… ogni Giocatore ha una testa diversa, un background diverso, il che può portare a risultati decisamente assurdi.

    Per cui, una tecnica interessante quella dei background integrati nel setting, ma sempre premettendo che 1)è sottoposta a veto del Master e 2)i Giocatori dovrebbero sforzarsi di familiarizzare con l’ambientazione e con l’idea del Master PRIMA di stilare i background, onde evitare di introdurre elementi totalmente alieni.

    1. sono d’accordo con te. ci deve essere una collaborazione che presuppone anche il dire:no e avere in mente che tipo di ambientazione si giochi per evitare contraddizioni fra il background del giocatore e quello dell’ambientazione.

  3. Argomento molto dibattuto, ne ho parlato anche su GDR Magazine, il mio blog dedicato ai giochi di ruolo… di solito si parla sempre degli aspetti positivi legati a questo approccio e mai di quelli negativi (cosa che tu hai fatto, invece e ti fa onore).

    Ai Limiti e Difetti di cui parli tu ne aggiungerei un altro: la mancanza di organicità e coerenza interna. Infatti, un conto è se la campagna nasce dall’idea e dalla visione di una sola persona, la quale (come George Lucas) ha già stabilito tutto secondo una propria logica: essendo il tutto in una sola “mente”, tutto combacia e si integra perfettamente. Un altro paio di maniche è se si è costretti ad inserire a forza degli elementi presi dai Background di altri Giocatori, solo per amore di inclusione e senza pensare alla loro integrazione col resto… ogni Giocatore ha una testa diversa, un background diverso, il che può portare a risultati decisamente assurdi.

    Per cui, una tecnica interessante quella dei background integrati nel setting, ma sempre premettendo che 1)è sottoposta a veto del Master e 2)i Giocatori dovrebbero sforzarsi di familiarizzare con l’ambientazione e con l’idea del Master PRIMA di stilare i background, onde evitare di introdurre elementi totalmente alieni.

    1. sono d’accordo con te. ci deve essere una collaborazione che presuppone anche il dire:no e avere in mente che tipo di ambientazione si giochi per evitare contraddizioni fra il background del giocatore e quello dell’ambientazione.

  4. Ciao.
    Anche se il tuo intervento è datato in termini di calendario, lo trovo attualissimo ed illuminante. Una campagna, per la sua lunghezza intrinseca, vede sessioni più o meno coinvolgenti, e quindi un sistema adeguato per mantenere il pathos è sicure e quello di sconfinare nel personale, attizzando nuovamente antichi rancori o vecchie collaborazioni ed amicizie. Personalmente, in una avventura adulta, abbonderei di dettagli caratteriali, fisici, di oggetti tipici.. per non parlare delle eventuali scoperte su background nascosti, che rendono gli eroi non così immacolati, ed i cattivi non sempre eterni cattivi.
    Insomma, la cura del background dei personaggi ad opera dei giocatori si può sposare con l’immaginazione del master in un mix convincente, che caratterizza il successo di ogni campagna. E poi, ovvio, in D&ad bisogna menare le mani!

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *